Lotus risponde con «Hannover», aperto
e interoperabile di
Lorenzo Di Palma
Workplace, portali e collaborazione. Attorno a questo trinomio torna di
moda anche Lotus, storico marchio di Ibm che oggi contraddistingue tutti
i software di Big Blue che hanno un’interfaccia per l’utente finale,
anche se non nati in ambito Lotus (WebSphere Portal, per esempio).
L’aumento esponenziale delle informazioni (e la necessità di recuperarle),
l’ufficio «virtuale» con lavoratori «mobili» con le stesse necessità di
quelli in ufficio, la nascita di un Internet «sociale» (il Web 2.0), l’unificazione
delle comunicazioni (mail, Im, e anche la voce, con il VoIp) sono tra i
motivi per cui sui software collaborativi la concorrenza si sta facendo
sempre più dura. E Ibm, che ha una presenza storica e una bella fetta di
questo mercato, vuole dire la sua. Con Lotus, naturalmente, uscita da una
lunga fase di rielaborazione e integrazione con gli altri software di Ibm
e che oggi si ripresenta quanto mai completa per la sfida delle nuove comunicazioni
unificate.
Il tutto si concretizzerà con «Hannover», nome in codice della prossima
versione di Lotus Notes che sarà disponibile in beta dal prossimo autunno
e in versione definitiva in primavera. Hannover includerà nuovi editor
e tool di produttività, software leggeri basati su standard aperti come
Odf (OpenDocument Format) e Xml, per scrivere, fare calcoli o presentazioni.
I file prodotti con questi tool saranno compatibili con le varie versioni
di Office così come il nuovo Sametime 7.5, il software di instant messaging
di Ibm. Compatibile con Outlook, Office e le applicazioni SharePoint (il
portal di Microsoft), sarà anche direttamente collegabile a dispositivi
mobili di Rim, Nokia e quelli basati su Windows Mobile. In più, Ibm integrerà
nei software Lotus funzioni native di VoIp, sfruttando la stessa tecnologia
che è alla base di Skype. Infine, tutta la piattaforma ora è basata sul
framework Eclipse e quindi si possono sviluppare applicazioni per Lotus
utilizzando questo ambiente open source.
Insomma la ricetta è chiara: funzioni più ricche, standard aperti e massima
interoperabilità, anche con la «rivale» Microsoft. Ma allo stesso tempo
Ibm si prepara a fare a meno di Windows, sfruttando le capacità interattive
dei nuovi «rich client» basati su Ajax. Hannover, infatti, potrà anche
utilizzare le capacità di «client server-managed» (client leggeri ma in
grado di utilizzare software o funzioni di software che risiedono altrove,
anche sul Web) fornite dalla «Ibm Workplace Client Technology».
Che permette di riconfigurare dinamicamente l’interfaccia del client,
senza toccare fisicamente il desktop, creando applicazioni «composite»
a seconda delle necessità personali. Applicazioni in grado di funzionare
anche quando sono scollegate dal server con cui poi si sincronizzeranno
quando sarà disponibile la connessione.
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Week.it - Lotus risponde con «Hannover», aperto e interoperabile
- 07/04/2006
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1 Commenti:
Week.it in fondo all'articolo segnala Dominopoint come comunita Domino italiana...
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